O li ami o li odi: i Social Media rappresentano un vero e proprio spartiacque, in grado di dividere le opinioni e accendere gli animi.
Su una cosa però siamo tutti d’accordo: hanno rivoluzionato, nel giro di un paio di decenni, non solo il nostro modo di comunicare ma anche l’intero approccio alla società attuale.
Per questo, nel “lontano” 2010 è stato istituito il Social Media Day. L’idea è stata lanciata da Mashable, una piattaforma multimediale digitale, un sito web di attualità e una società di intrattenimento, fondata da Pete Cashmore a New York, nel 2005.
In principio fu SixDegrees, un social network che non sapeva di essere un social network (nel senso che nel 1997, anno di fondazione, ancora il termine non era stato coniato), nato dall’idea di un avvocato americano per mettere in contatto persone affini in base al ceto sociale, alla fascia di età e al concetto di sei gradi di separazione.
Il termine Social Network fu coniato qualche anno dopo, nel 2003, esattamente un anno dopo la creazione di Friendster, sito d’incontri nato anch’esso negli Stati Uniti.
Seguirono poi MySpace, il primo vero Social Network a spopolare anche fuori dal territorio americano (Questo social network segnò una svolta significativa perché, oltre a consentire) e, ovviamente, Facebook.
“IL” Social Network per eccellenza, nato dall’idea di un giovanissimo Mark Zuckerberg, vide la sua nascita nel 2003, inizialmente pensato ad uso esclusivo degli studenti di Harvard e altre università americane.
Nei sei anni successivi alla nascita di Facebook sono nati tantissimi altri portali e applicazioni classificabili come social network: YouTube, Instagram, Twitter, fino ad arrivare al più recente fenomeno TikTok.
Secondo una statistica di SmartinsIghts, oltre la metà della popolazione globale usa i social media (il 58,4%, pari a 4.62 miliardi di persone), con un utilizzo medio giornaliero è di 2 ore e 27 minuti.
In Italia, gli utenti attivi su piattaforma social sono attualmente quasi 44 milioni, pari cioè a circa il 75%.
Per quale motivo siamo così presenti sui social?
Secondo gli ultimi dati, gli italiano utilizzano queste piattaforme per informarsi, rimanere in contatti con i propri conoscenti e, più in generale, trascorrere il tempo.
Prima dell’avvento dei Social Network esistevano due media principali che permettevano la comunicazione: i media di massa, come la televisione, la radio e i giornali, e quelli che consentivano la comunicazione privata fra due persone tramite conversazioni one-to-one, come le conversazioni telefoniche.
MySpace, Facebook, Instagram e tutti gli altri social hanno trasformato il pubblico da spettatore passivo ad utente attivo e protagonista delle conversazioni.
I social media offrono una vera e propria finestra immediata sul mondo e su ciò che succede, a differenza della stampa classica e del giornalismo radiofonico e televisivo, che sono influenzati da uno scarto temporale maggiore tra la notizia in sé e la sua diffusione. Sembra quasi che la notizia, nel caso dei social network, non venga “mediata”, tanto è vicina, in termini di tempo, al fatto che riporta.
Man mano che i social media si sono evoluti e sono cresciuti in popolarità, anche il controllo a cui sono sottoposte le piattaforme è aumentato. Con le controversie sull’uso dei dati, l’incitamento all’odio, l’impatto sulla salute mentale, i risultati elettorali e le notizie false, le piattaforme sono sotto pressione più che mai per essere trasparenti su ciò che accade dietro le quinte.
Secondo Check Point Software Technologies, sono quattro i principali fattori di rischio da monitorare per non compromettere la cyber sicurezza quando utilizziamo i social media: